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L'Associazione
Che cos’è
AmiCOniglio:
E' un’associazione Onlus
che si occupa principalmente della tutela e del benessere
del coniglio, recuperando conigli abbandonati e cercando
loro una nuova famiglia. Non raramente gestisce anche altri
animali affini ai conigli, come cavie (“porcellini
d’india”), cincillà, citelli, ecc.
Come è nata l’idea dell’associazione: Nel 2001 alcuni volontari
appassionati di conigli decisero di organizzare il primo
raduno nazionale dedicato ai conigli. Tale raduno prevedeva
alcune conferenze sul coniglio che all’epoca non era
assolutamente considerato come probabile animale da compagnia.
Alcuni anni più tardi, vista la poca presenza di associazioni dedicate a questo animale, gli stessi volontari decisero di fondare “AmiCOniglio”(cioè un Coniglio per Amico), dopo aver maturato negli anni precedenti una grande competenza sulla gestione dei conigli. Dove operiamo: AmiConiglio opera
principalmente e in maniera capillare sul territorio della
regione Lazio. Spesso si trova ad operare al di fuori di tale
territorio in collaborazione con altre associazioni analoghe, come ad
esempio “La Voce dei Conigli” nel Nord Italia, creando quindi una rete
di collaborazione, comunicazione e supporto molto efficace a livello
nazionale.
Attività di volontariato: Una delle attività
principali dell’associazione è l’informazione, portata
avanti attraverso eventi, conferenze, interviste e social
media. Lo scopo dell’informazione è quello di creare consapevolezza e
responsabilità nelle persone che decidono di avere un coniglio in
famiglia, evitando il più possibile gli abbandoni. Se ciò dovesse
accadere, l’associazione si occupa del recupero di tali
conigli abbandonati, assicurando loro visite mediche,
vaccinazioni, sterilizzazione e la ricerca di una famiglia
idonea ad accudirli. Il recupero dei conigli abbandonati
avviene tramite segnalazione che ogni persona può effettuare
contattando l’associazione tramite telefono, mail, facebook,
ed indicando con precisione il luogo del ritrovamento.
Nel periodo che intercorre tra il recupero e l’adozione, il coniglio viene affidato temporaneamente ad un volontario che se ne prende cura. I conigli che entrano in associazione non provengono solo da abbandoni, ma anche da cessioni volontarie per vari motivi (trasferimenti lavorativi, allergie,ecc) o, situazione ben più grave, da sequestri comandati dalle pubbliche istituzioni per situazioni di illegalità. Iter dell’adozione: Una famiglia che decide di
adottare un coniglio ha la possibilità di sceglierlo tramite
le foto pubblicate sul sito e sulla pagina Facebook dei
conigli in cerca di casa. Per verificare l’idoneità di tale famiglia,
le viene chiesto di compilare un modulo di richiesta di adozione,
contenente una serie di domande su come il coniglio verrà gestito in
caso di adozione. La fase successiva prevede una visita preadozione
per valutare la predisposizione della casa ad accogliere il coniglio
in totale sicurezza e libertà. Il terzo ed ultimo passo è la consegna
dell’animale che viene sempre effettuata da un volontario che
controlla il processo di ambientamento del coniglio nella nuova
famiglia.
Caratteristiche a livello legale: Il coniglio attualmente
non è considerato un animale d’affezione per la legge
italiana, con tutte le conseguenze che questo ne comporta,
come ad esempio la possibilità di tenerlo in casa per compagnia o di
mangiarlo comprandolo al supermercato. Spesso vengono portate avanti
campagne per modificare questa norma legislativa da tutte le varie
associazioni che considerano il coniglio come il terzo
animale da compagnia per diffusione. Un modo per far capire
alle istituzioni la diffusione del coniglio nelle famiglie
italiane è la possibilità di microchipparlo e iscriverlo
volontariamente ad anagrafi lapine non ufficiali.
Con tale procedura si riesce ad avere una stima della popolazione di questo animale. Rischi I rischi per la salute del
coniglio derivano tutti dal fatto che un abitazione non è
l’habitat originario nel quale dovrebbe vivere. Le case sono
piene di insidie che possono rivelarsi mortali data l’innata
curiosità dell’animale. Esempi possono essere il tranciamento di cavi
elettrici, l’ingestione di sostanze chimiche (es. detersivi), o di
alimenti tossici (es. cioccolato).
Bisogna quindi nel quotidiano prestare la massima attenzione per limitare il più possibile l’esposizione del coniglio a tali rischi, come si fa esattamente con i bambini piccoli. Un’altra fonte di mortalità deriva dalla convivenza con altri animali, come ad esempio gatti e cani, che per la loro natura di predatori possono nuocere anche involontariamente al coniglio. Ciò non toglie che esistono bellissimi esempi di convivenza interspecifica che però devono essere portati avanti e seguiti solo da persone che sanno gestire i vari animali. I rischi per l’uomo derivanti dalla convivenza con un coniglio sono praticamente assenti e si riducono a rari e piccoli trasferimenti di malattie epidermiche dovute al contatto con l’animale. Consigli utili Il motto principale
dell’associazione è: “insieme, liberi e felici si può”, che
sta a significare che nessuna forma di costrizione, come la
gabbia, deve essere presa in considerazione. A seguire i consigli
riguardano le caratteristiche peculiari del coniglio e cioè il fatto
di essere preda e di essere strettamente erbivoro.
Bisogna quindi assicurargli ripari dove possa nascondersi, zone sicure dove non si senta minacciato, e verdure e fieno sempre a disposizione. Da eliminare tutta l’alimentazione derivata dalla zootecnica, come ad esempio la somministrazione di mangimi contenenti cereali, semi, ed in generale carboidrati e proteine. Come tutti gli animali anche il coniglio deve essere seguito da un veterinario che deve avere una specializzazione in animali non convenzionali (o esotici), questo perché il coniglio ha delle caratteristiche uniche che devono essere conosciute in profondità per poterlo curare. Se vengono seguiti questi semplici consigli, un coniglio può vivere oltre i 10-12 anni. |